Ecco di seguito le principali novità fiscali per novembre 2023:
IVA
Dal 1° gennaio 2024 fatturazione elettronica per tutti i forfetari
A partire dal prossimo 1° gennaio 2024, salvo proroghe, anche tutti i contribuenti minimi (art. 27, commi 1 e
2, D.L. n. 98/2011) e forfetari (art. 1, commi da 54 a 89, Legge n. 190/2014) dovranno emettere fatture
elettroniche.
I contribuenti minimi e forfetari dovranno quindi organizzarsi acquistando un gestionale oppure
appoggiandosi ai servizi gratuiti messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, accendendo alla
propria area riservata, sezione “Fatture e corrispettivi” e quindi “Fatture elettroniche e conservazione”.
Da qui si può selezionare il tipo di fattura scegliendo tra: ordinaria, semplificata, PA, poi è possibile
generarla, trasmetterla allo SdI e, quindi, conservarla.
ACCERTAMENTO E RISCOSSIONE
Tempestivo entro il 6 novembre il versamento della prima rata della rottamazione-quater
L’Agenzia delle entrate-Riscossione ha ricordato, anche tramite comunicazioni via mail, che il 31 ottobre
2023 scade la prima (o unica) rata della definizione agevolata (art. 1, commi 231-252, della Legge n.
197/2022, c.d. “Rottamazione-quater”) dei carichi affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al
30 giugno 2022.
Come previsto dalla legge, saranno considerati tempestivi anche i pagamenti effettuati entro i cinque giorni
successivi alla data di scadenza. Poiché il 5 novembre è una giornata festiva, il versamento della rata dovrà
essere effettuato entro e non oltre il 6 novembre 2023 per non perdere i benefici della definizione
agevolata.
Ulteriori informazioni sono disponibili nella sezione “Per saperne di più/Definizione agevolata” del portale
www.agenziaentrateriscossione.gov.it.
VERSAMENTI
Prorogato a gennaio 2024 il versamento del secondo acconto IRPEF 2023 per alcuni soggetti
D.L. 18 ottobre 2023, n. 145, art. 4
Il D.L. 18 ottobre 2023, n. 145, di accompagnamento alla Legge di Bilancio del 2024, all’art. 4, prevede che i
soli contribuenti:
• in possesso del numero di partita IVA,
• che esercitano l’attività in forma individuale
• e che nell’anno 2022 hanno realizzato ricavi o compensi di importo non superiore a 170.000 euro
potranno effettuare il versamento del secondo acconto IRPEF 2023 con scadenza 16 gennaio 2024
(invece dell’originaria scadenza del 30 novembre 2023).
Gli stessi soggetti potranno inoltre rateizzare l’acconto dovuto fino a 5 rate mensili: la prima scadenza è
fissata al 16 gennaio 2024 e le rate successive dovranno essere versate entro il 16 dei mesi successivi, fino
a maggio.
IMPOSTE DIRETTE
I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate sul trattamento fiscale delle criptoattività
Agenzia delle Entrate, Circolare 27 ottobre 2023, n. 30/E
Si è conclusa la consultazione pubblica avviata lo scorso 15 giugno, per consentire agli interessati di
valutare la bozza di documento di prassi predisposto dall’Agenzia delle Entrate, all’indomani delle modifiche
normative apportate dall’ultima Legge di Bilancio alla catalogazione e al trattamento fiscale delle
criptoattività (art. 1, commi da 126 a 147, Legge n. 197/2023). Pubblicata quindi la versione definitiva della
circolare n. 30/E del 27 ottobre 2023.
Le plusvalenze realizzate e gli altri proventi percepiti per effetto di operazioni relative a criptoattività,
sono imponibili – in capo alle persone fisiche (purché il reddito non sia conseguito nell’esercizio di attività
d’impresa, arti o professioni o in qualità di lavoratore dipendente), agli enti non commerciali (se l’operazione
da cui deriva il reddito non è effettuata nell’esercizio di impresa commerciale), alle società semplici ed
equiparate, ai non residenti senza stabile organizzazione nel territorio dello Stato, quando il reddito si
considera prodotto nello stesso territorio – come redditi diversi e assoggettati a tassazione, con la
medesima aliquota applicabile alle attività finanziarie (26%).
AGEVOLAZIONI
Scade il 30 novembre il termine “lungo” per gli investimenti “4.0” prenotati nel 2022
Scade il 30 novembre il termine “lungo” per effettuare gli investimenti in beni materiali e immateriali “ordinari”
e materiali “4.0” prenotati nel 2022, per fruire del credito d’imposta ex Legge n. 178/2020 nella misura
prevista per il 2022.
Per i beni immateriali “4.0” prenotati nel 2022 il termine “lungo” per l’effettuazione dell’investimento è scaduto
lo scorso 30 giugno.
IVA
Pubblicati gli elenchi split payment per l’anno 2024
Il Dipartimento delle Finanze ha pubblicato, nell’apposita sezione del sito
(https://www1.finanze.gov.it/finanze/split_payment/public/#/#testata), gli elenchi per il 2024, aggiornati al 20
ottobre 2023, dei soggetti tenuti all’applicazione della scissione dei pagamenti – split payment (di cui
all’art. 1, comma 629, lett. b), Legge n. 190/2014).
Si tratta degli elenchi di:
– società controllate di fatto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dai Ministeri;
– enti o società controllate dalle Amministrazioni Centrali;
– enti o società controllate dalle Amministrazioni Locali;
– enti o società controllate dagli Enti Nazionali di Previdenza e Assistenza;
– enti, fondazioni o società partecipate per una percentuale complessiva del capitale non inferiore al 70%,
dalle Amministrazioni Pubbliche;
– società quotate inserite nell’indice FTSE MIB della Borsa italiana.
È possibile effettuare la ricerca delle società indicate nei suddetti sei elenchi disponibili, tramite codice
fiscale o denominazione.
I soggetti interessati possono segnalare eventuali mancate o errate inclusioni negli elenchi, in conformità con
quanto disposto dalla normativa di riferimento, fornendo idonea documentazione mediante l’apposito
modulo di richiesta presente sul sito MEF, al quale è obbligatorio allegare la visura camerale.
Si ricorda in merito che il meccanismo dello split payment prevede che, in deroga alle regole ordinarie, per
gli acquisti di beni e servizi effettuati dalle pubbliche amministrazioni l’IVA addebitata dal fornitore nelle
relative fatture debba essere versata dall’Amministrazione acquirente direttamente all’Erario anziché al
fornitore stesso, scindendo, in tal modo, il pagamento del corrispettivo dal pagamento della relativa imposta.
In caso di fattura elettronica, l’applicazione dello split payment va segnalato riportando il valore “S” nel
campo “Esigibilità Iva”.
L’Unione Europea ha rinnovato l’autorizzazione alla disciplina della scissione dei pagamenti fino al 30 giugno
2026, escludendo, tuttavia, dal 1° luglio 2025, le società quotate nell’indice Ftse Mib della Borsa Italiana
identificate ai fini IVA.
AGEVOLAZIONI
Credito d’imposta R&S: al 30 giugno 2024 il termine per il riversamento
D.L. 18 ottobre 2023, n. 145, art. 5
Con l’art. 5 del D.L. 18 ottobre 2023, n. 145, è stata prevista la proroga al 30 giugno 2024 del termine entro
cui le imprese possono aderire alla procedura per il riversamento, senza l’applicazione di interessi e
sanzioni, del credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo maturato in uno o più periodi di imposta a
decorrere da quello successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino a quello in corso al 31 dicembre
2019 e utilizzato indebitamente in compensazione alla data del 22 ottobre 2021. Prorogato inoltre, di un
anno, il termine di decadenza per l’emissione degli atti impositivi da parte dell’Agenzia delle Entrate per
i crediti interessati dalla regolarizzazione e utilizzati negli anni 2016 e 2017.
INCENTIVI
Voucher per consulenza in innovazione: al via le domande
Ministero delle Imprese e del Made in Italy D.Dirett. 16 ottobre 2023
Con Decreto Direttoriale del 16 ottobre 2023 il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha fissato termini e
modalità di invio delle domande riguardanti l’accesso alle agevolazioni del “Voucher per consulenza in
innovazione” per le piccole e medie imprese.
La possibilità di compilazione delle domande, tramite IL Ministero delle Imprese e del Made in Italy
(https://agevolazioni.dgiai.gov.it/), è aperta dalle ore 12:00 del 26 ottobre, e terminerà alle ore 12:00 del 23
novembre 2023.
Le imprese e le reti di impresa che avranno compilato la domanda potranno successivamente procedere con
l’invio dell’istanza di accesso alle agevolazioni a partire dal 29 novembre 2023.
La misura, in coerenza con il Piano nazionale “Impresa 4.0”, intende sostenere la trasformazione
tecnologica e digitale delle PMI e delle reti di impresa che operano sul territorio nazionale, e consiste in
un contributo alle spese effettuate dalle imprese a fronte delle prestazioni di consulenza rese da un manager
dell’innovazione qualificato o da una società di consulenza iscritti nell’apposito elenco costituito dal
Ministero.
ANTIRICICLAGGIO
Come individuare il titolare effettivo nel caso delle partecipazioni “a catena”
Nei gruppi societari il titolare effettivo è da identificare in ogni persona fisica che, a qualsiasi livello della
catena partecipativa detiene oltre il 25% del capitale.
Con riferimento alle catene di controllo esistono diverse teorie riguardo alle modalità con cui individuare il
titolare effettivo.
Secondo Assonime (Il Caso 1/2023 – Disciplina antiriciclaggio: questioni applicative nell’individuazione del
titolare effettivo delle società di capitali), la teoria preferibile è quella che vuole identificare il titolare effettivo
mediante verifica di chi superi il 25% per ogni livello di proprietà. In pratica, si valuta la partecipazione del
25% al capitale della società per poi risalire la catena al fine dell’identificazione di tutte le persone fisiche che
detengono più del 25% del capitale sociale di qualsiasi entità che detenga a sua volta una
partecipazione superiore al 25%. Tale interpretazione, oltre che in linea con l’art. 20 del D.Lgs. n.
231/2007 (costituisce indicazione di proprietà indiretta la titolarità di una percentuale di partecipazioni
superiore al 25% del capitale del cliente, posseduto per il tramite di società controllate, società fiduciarie o
per interposta persona), appare in linea anche con quanto previsto dalla recente proposta di Regolamento
del Parlamento europeo e del Consiglio (considerando n. 65) sulla prevenzione dell’uso del sistema
finanziario ai fini antiriciclaggio.
ANTIRICICLAGGIO
L’individuazione del titolare effettivo nelle ipotesi residuali ex art. 20, comma 5, D.Lgs. n. 231/2007
L’art. 20, comma 5, D.Lgs. n. 231/2007 prevede che qualora i comuni criteri non consentano di individuare
univocamente uno o più titolari effettivi, “il titolare effettivo coincide con la persona fisica o le persone fisiche
titolari, conformemente ai rispettivi assetti organizzativi o statutari, di poteri di rappresentanza legale,
amministrazione o direzione della società o del cliente comunque diverso dalla persona fisica”.
Le linee guida del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC)
sostengono che, qualora non siano applicabili i criteri di cui all’art 20, comma 3, D.Lgs. n. 231/2007,
vengono identificati quali titolari effettivi i membri del C.d.A. dotati di legale rappresentanza (art. 20, comma
5). Nel caso in cui la società non abbia conferito deleghe ad alcuno dei suoi amministratori, il CNDCEC si è
espresso stabilendo che “in alcune società, per privilegiare il principio di collegialità si preferisce lasciare la
rappresentanza della società al presidente della stessa investendo della operatività gestoria il direttore
generale ex art. 2396 c.c. In questa circostanza (da valutare caso per caso), in relazione al reale
conferimento di poteri di gestione della società o dell’ente, potrebbe essere individuato quale titolare effettivo
il direttore generale. Pertanto, qualora il C.d.A. agisca collegialmente senza di fatto rilasciare deleghe
specifiche ad uno o più amministratori e sussista un direttore generale dotato di ampie deleghe, il titolare
effettivo potrà essere individuato nel direttore generale dell’ente. Laddove non esista un direttore generale
dotato di ampie deleghe, il titolare effettivo potrà essere individuato nelle persone degli amministratori con
rappresentanza legale”.
Secondo le linee guida del CNDCEC si potrebbe quindi ritenere che laddove esista un amministratore
dotato di ampie deleghe, il titolare effettivo dovrebbe individuarsi nello stesso amministratore con deleghe,
in quanto soggetto con il maggior ruolo esecutivo nell’ambito della compagine sociale.
L’Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt (AIFI), sullo stesso tema, ritiene
invece che andrebbero individuati come “titolari effettivi gli amministratori muniti di delega (e/o il direttore
generale in caso di assenza di amministratore delegato) ed il Presidente, a seguito della modifica introdotta
con il recepimento della quinta direttiva che ha modificato prevedendo (come titolari effettivi) soggetti muniti
dei poteri di rappresentanza legale (in aggiunta rispetto al passato)”.
LAVORO SPORTIVO
Lavoratori sportivi e circolare dell’Ispettorato del Lavoro: nuovi chiarimenti con una nota del 26
ottobre 2023
Ispettorato Nazionale del Lavoro, Nota 6 ottobre 2023 n. 460
Attesi da tempo i chiarimenti sulla riforma dello sport, il 25 ottobre 2023 l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha
emanato il primo documento di prassi (circolare 25 ottobre 2023, n. 2) contenente le prime indicazioni per
il personale ispettivo. Successivamente, a causa di refusi contenuti nel testo, sono stati emanati nuovi
chiarimenti.
Si ricorda che dal 1° luglio 2023 sono entrate in vigore la quasi totalità delle disposizioni contenute nel
D.Lgs. n. 36/2021 che ha riformato, fra l’altro, la disciplina del c.d. lavoro sportivo.
La tanto attesa nota di prassi conteneva delle inesattezze e l’Ispettorato Nazionale del Lavoro in data 26
ottobre, ha emanato una nota di chiarimento (nota 26 ottobre 2023, n. 460) relativamente alla circolare del
25 ottobre 2023, n. 2.
IMPRESE
Nuova disciplina del whistleblowing e impatto sul D.Lgs. n. 231/2001
CNDCEC, “Nuova disciplina del whistleblowing e impatto sul d.lgs. 231/2001”
Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha pubblicato il documento “Nuova
disciplina del whistleblowing e impatto sul d.lgs. 231/2001”, indirizzato prevalentemente al settore privato.
La recente normativa (D.Lgs. n. 24 del 10 marzo 2023 in attuazione della Direttiva (UE) 2019/1937),
indirizzata a proteggere i soggetti che segnalano le condotte illecite di cui sono venuti a conoscenza in
ambito lavorativo, ha l’obiettivo di incentivare le segnalazioni al fine di tutelare l’interesse pubblico e
l’integrità dell’ente. La nuova disciplina, tra obblighi e tutele, prevede l’istituzione e la regolamentazione di
apposite procedure di segnalazione (canali interni, esterni e divulgazione pubblica), garantendo la
riservatezza e stabilendo uno specifico regime applicabile in caso di ritorsioni.
Il documento di studio è disponibile on line.
IMPRESE
Posta elettronica e PEC non sono strumenti adeguati per le segnalazioni whistleblowing
Linee guida ANAC
Secondo le Linee guida whistleblowing pubblicate da ANAC (Delibera n. 311 del 12 luglio 2023 – Linee guida
in materia di protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione e protezione delle
persone che segnalano violazioni delle disposizioni normative nazionali. Procedure per la presentazione e
gestione delle segnalazioni esterne), al segnalante va garantita la scelta fra diverse modalità di
segnalazione:
• in forma scritta, anche con modalità informatiche (piattaforma online). La posta
elettronica ordinaria e la PEC si ritiene siano strumenti non adeguati a garantire la riservatezza.
• In forma orale, alternativamente, attraverso linee telefoniche, con sistemi di
messaggistica vocale, ovvero, su richiesta della persona segnalante, mediante un incontro diretto fissato
entro un termine ragionevole.